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domenica 15 marzo 2009
La dualità sfiga - culo
"La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia, dolore e xxxxx, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere, gioia e yyyy."
(Artur Schopenhauer)
Questo è il vero aforisma che il sig. Schopenhauer, famoso emo del milleottocento, ha sempre tenuto nascosto ai più. Se ci pensate bene, è strano come le variabili x & y (sfiga & culo), da sempre insite nella vita di noi piccoli animaletti terrestri, non se le sia mai cagate nessun grande nome dei libri di filosofia (o si? boh!). In ogni caso, visto che non mi sento per niente inferiore nè ad Artur nè ad una checca pederasta dell'antica Grecia, vedrò di affrontare io stesso il problema a mani nude.
Per cominciare è bene circoscrivere il concetto di sfiga/culo come un qualcosa che si aggira nel quotidiano sotto le sembianze di merdina di cane che sta per essere calpestata oppure di gratta e vinci da 100.000€. Sono fuori dalla disputa le disgrazie, le malattie, l'essere figli di Silvio e le vittorie in Champions dell'Inter (queste fanno parte della categoria "eventi straordinari").
Partiamo dalla sfiga. Nel corso della storia vani furono i tentativi di maghi e scienziati di debellarla e nemmeno stregoni dell'era moderna del calibro di Do Nascimiento, son riusciti a farla evaporare. Nel senso stretto del termine si può notare come la parola sfiga denoti la mancanza di un qualcosa (di figa appunto), per cui possiamo associarla a un qualcosa proprio del maschio. Ma questa è un'interpretazione sbagliata perchè la sfiga non risparmia nessuno, nè i belli, nè i brutti e nè i Ricchi e Poveri.
Possiamo catalogare 5 fasi di sfiga: perdere il nostro cd preferito (leggero fastidio), beccare alla snai 5 partite impossibili e toppare quella "sicura" (fastidio), fare una relazione al computer e veder comparire la schermata blu di Windows (incazzo), rompere il preservativo nell'apice della passione o ancora rimanere appiedati in mezzo alla campagna perchè nella tua macchina è morta la batteria (prime bestemmie), magari mezz'ora dopo aver rotto il preservativo, e ritrovarsi 9 mesi dopo al reparto pannolini dell'Auchan (merdaaa!).
C'è però chi la sfiga riesce ad addomesticarla. Conosco una persona, a cui darò il nome fittizio di Tiz, che solo pronunciando parole quali "ma non è ancora arrivata la bolletta dell'enel?" oppure "stavo per comprarti delle lampadine a risparmio energetico che costavano poco", riescono 1)a far apparire un postino 2)a far sparire la luce dalla tua camera.
Anche quando pensi di essertene liberato, lei (la sfiga non Tiz..) è lì che sogghigna e che si sfrega le mani con quella faccia da brunovespa e fa di tutto per rientrare nella tua vita. E' un pò come quella caccola che pensavi esser riuscito a staccare dalle dita e che poi ritrovi puntualmente nell'indice, nel polso o tra i capelli.. E' invincibile. Arrivi in facoltà per la lezione in perfetto orario, becchi parcheggio a due metri dall'aula ed entri fischiettando credendo di avergliela messa nel culo. Ma poi esci dalla facoltà e ti accorgi che la macchina te l'hanno fottuta i ladri (storia vera e recente).
Alcune volte però la sfiga può trasformarsi in culo. Penso a quello che si è visto soffiare davanti agli occhi l'ultimo biglietto disponibile per partire in crociera sul Titanic... o a chi, a casa con la febbre il giorno di ferragosto, entra per caso in una chat e conosce la donna con cui passerà il resto della sua vita.
Da qui urge una riflessione. Il culo è veramente il contrario della sfiga oppure è il padre di tutte le sfighe??
meditate gente, meditate.
Andre
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