Mentre Lancillotto volava verso nuovi orizzonti, in un villaggio al limitare del bosco (un po' come quello dei puffi) si stava organizzando un festa di compleanno (qualsiasi riferimento a fatti o personaggi di altre storie tipo il signore degli anelli è puramente casuale, eh…se dite qualcosa vi mando Marilyn Manson a casa e vediamo chi ha ragione poi. [noooooooooooooo(basta)oooooooooooooooooooooo(spostati)ooooooo
!!!!!!!!…]
Wasp... spedisci Bill Kaulitz… ehehehehe [risata malvagia... tokio hotel crepate… muaaaaaa (devo scrivere) aaaaaaaaaaaaa!!!] oppure spedisci il frate che non si lava da una vita (si, ok ma nn è una storia incentrata su questi due loschi figuri? Poi li facciamo mangiare dal drago sei ti fa contenta ok?) …Secondo me fa più paura… o schifo? (deciderò quando qualcuno mi accuserà. Levati mo) Viva MaRiLyN MaNsOn!!!yeah!!! I don’t like the drugs (but the drugs like me!!!) Yeahhhh!!!! Si, si nota. Sciò… ah finalmente.
(vai alle note a piè di pagina... sì, esatto, ci sono anche le note a piè di pagina! seri siamo!)
Va bé, stavo dicendo… si stava organizzando questa festa di compleanno, ma non era una festa qualsiasi, era la festa della figlia del re!
Ed era il sedicesimo compleanno della tipa, perciò doveva darsi un mossa a trovarsi un rampollo che la sposasse altrimenti sarebbe rimasta zitella a fare la calza. La figlia del sindaco si chiamava Wendy -nome di merda, si lo so. Ma è una principessa, che t aspettavi? Un nome altisonante come Lucia Claudia Maria Nicola Guglielma Terza?-
(continuo a rimandare alle note a piè di pagina..sempre che voi vogliate capirci qualcosa!)
Era di una bellezza allucinante, e perciò il padre non voleva darla in sposa al primo venuto, ma solo a chi si sarebbe dimostrato capace di superare prove difficilissime. E qui ti chiedi perchè i padri non si fanno mai i cazzi loro. Devono x forza rompere i poveri disgraziati innamorati delle figlie... Mah... (Scusa un attimo. La bellezza conta, ma anche il portafogli… Ok fine del discorso da arrampicatrice sociale)
(stesso discorso di sopra)
Per quel motivo lui era rimasto chiuso in camera sua per giorni e giorni cercando di architettare qualcosa… Ma non gli era venuto in mente niente (ahah... Padre con poca fantasia). Non poteva far fare gli incantesimi di routine, perché la strega del paese era in un centro termale a fare una cura antirughe, e costava troppo far arrivare quella del paese vicino (Padre taccagno). Le fate e i folletti erano impegnati per i cavoli loro. Rospi da baciare non ce n’ erano, dato che erano stati tutti cucinati in salamoia perché così voleva il piatto tradizionale del paese, e tutti i principi del reame erano impegnati nelle loro attività preferite (attività che al momento non comprendevano la tradizionale caccia alla principessa):
chi stava a guardarsi i mondiali di caccia al drago, chi era dal parrucchiere a farsi fare la permanente, chi era dal maniscalco a farsi cavare un dente… Chi era ormai disperso nel bosco a dar sfogo alla propria ossessione per la caccia. Direte voi: perché allora non ha fatto come tutti i padri delle favole e non ha rinchiuso la figlia in un castello maledetto con un drago a guardia del ponte levatoio? Certo che ci aveva provato. Ma diciamo che non si trattava di ricordi felici per il povero re. Riassumendo, dieci minuti dopo averla fatta rinchiudere, si era visto piombare in casa quelli del telefono azzurro, i servizi sociali e Licia Colò, che era alla ricerca dei draghi di Komodo e si era un po' persa. All’ inizio aveva preso il drago per Piero Angela e aveva pensato di fargli crollare addosso la caverna (conflitto d’ interessi anche se gli ambiti non sono proprio gli stessi, ma tutto fa brodo), ma poi si era accorta che l’ essere di fronte non aveva né il naso a patata e neanche l’ aria di un vispo divulgatore scientifico, malgrado la veneranda età, ed era coperto di squame. E poi non aveva visto neanche traccia del figlio Alberto. Ne aveva comunque approfittato per denunciare il poveretto al wwf, che aveva indetto una petizione contro lo sfruttamento dei lucertoloni lanciafiamme. Così il padre si era ritrovato punto e a capo con in più una multa da pagare, i tipi del wwf incatenati al ponte levatoio, una coppia di ispettori in pianta stabile al castello che vigilavano su altri tentativi di reclusione della giovinetta, e un drago che gli circolava per casa, tutto questo per la gioia della figlia, che allo sposarsi e cominciare a sfornare pargoli preferiva di gran lunga ascoltare musica e spettegolare con le amiche.
Insomma, che fare? Il padre da solo non trovava via d’ uscita.
Vigeva anche a quel tempo la consuetudine di ospitare nella torre più alta del castello (o nei sotterranei muffosi, o appena fuori dal perimetro del castello, secondo disponibilità) uomini detentori di straordinari saperi. Insomma, i cervelloni dell’ epoca tipo Mago Merlino, Pico della Mirandola… Gente di questa risma. Ebbene, anche il bravo padre, non volendo sfigurare, ne aveva adottato uno. Il suo nome era Lerch, ed era il suo fido consigliere, che proprio un genio genio al cubo non era, ma che era però affetto dalla sindrome del genio…Per questo motivo non curava i suoi rapporti personali, la sua igiene personale e non si curava neanche delle persone in generale dato che considerava tutto il resto del genere umano una massa di caproni. C’è anche da dire che non era certo Mister Universo e non profumava granchè, perciò diciamo che il resto del genere umano, che decisamente aveva un odore più gradevole di lui e di certo (salvo rare eccezioni) era più umile, gli era grato per la sua scelta. Ma non dilunghiamoci troppo su Lerch. Il Re, dicevamo, fece chiamare Lerch nelle sue stanze (brutto errore, sire), e dopo essersi allacciato la maschera antigas lo fece entrare:
“Mio signore, so già tutto, e mi sono permesso di elaborare una soluzione al suo problema… Che giustappunto vado ad illustrare…” disse il consigliere, e il suo alito fece istantaneamente appassire i gerani sul torrione dall’ altra parte del castello. Questo naturalmente dopo aver fatto seccare metà degli alberi nel giardino. Da notare il fatto che le finestre erano chiuse. Il Re se ne accorse, e per scongiurare una catastrofe ecologica, si affrettò a dire:
“Mio fido consigliere, tutto questo pensare mi ha affaticato. Adesso stavo per andare a riposare. Che ne direste di scrivere quello che il vostro immenso cervello ha elaborato in questo lasso di tempo cosicchè possa al mio risveglio leggerlo (ovviamente chiuso in una tuta antiatomica, pensò) e prendere una decisione sul da farsi?NO!”, Strillò poi, dato che Lerch aveva accennato ad aprire la bocca. “Non una parola! Olio di gomito! Così ho detto e così sarà…” E si affrettò a spingere fuori il losco figuro e a spalancare le finestre per cambiare l’ aria, facendo così appassire la metà degli alberi sopravvissuti, facendo venire le convulsioni al giardiniere che stava provando a capire che era successo al 50 % degli alberi del giardino.
**Note a piè di pagina. Questa storia è stata scritta con il contributo di… mia sorella. Non è una battuta, l’ appassionata di Marilyn Manson è lei. Grazie sorella per tutto quello che fai per me. Grazie pubblico, grazie. *s’ inchina* Ma ora basta con le smancerie. Ridammi la matita per gli occhi che mi hai fregato, su.
Wasp
alla riga di Licia Colò mi son scompisciato!! xD
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