Mancava poco tempo, solo qualche minuto. Giusto il tempo di accarezzare ancora una volta Larish, che aspettava con me, e sarebbe iniziata. Un sole rosso cominciava a levarsi, i miei compagni stavano in silenzio dietro le dune e aspettavano un mio ordine. In lontananza la polvere arancione si faceva più alta ed il suono di migliaia di passi diventava assordante nonostante la sabbia leggera coprisse anche il respiro dei falchi da esplorazione. Osavano attaccare. Avevano deciso di chiudere la porta che eravamo riusciti a spalancare con tanti sforzi... Dovevano morire, o non avremmo potuto più ritornare.
Ora! Sollevai Larish, e anche lei urlò con me ai miei sottoposti e compagni:
- In piedi! Voglio le loro teste! -
Cominciarono insieme a me a correre verso di loro, senza urlare, senza gridare, come avevo loro insegnato. Il silenzio fa più paura.
La prima fila mi fece strada falciando i primi che avevano avuto tanta sfrontatezza da pararcisi davanti per proteggere il loro capo, l'uomo che volevo massacrare di persona.
Lo vidi, correva anche lui verso di me, ma la sua spada aveva meno fame della mia.
Larish urlava, sbraitava, ululava e ringhiava. Rise di eccitazione quando con un fendente la vibrai contro Kruor.
- Su, apri gli occhi. -
Una voce calda, profonda, femminile... Attorno a me un respiro che riesco a definire solo come enorme... Grande, come sentire un mantice gigantesco...
- Uff... dai, svegliati! -
Aprii piano gli occhi, ancora sotto shock per il sogno, così vivido da sentire il gusto della sabbia in bocca. Era buio, ma non del tutto, qualche ombra c'era, riuscivo a distinguere qualcosa di più chiaro. Una mano calda sul petto, assieme ad un'altra sensazione ancora vaga, come di una, anzi, due punture all'altezza del...
- AAAH! CHE DOLORE FOTTUTO! VUOI TOGLIERMI QUESTE CAZZO DI COSE DAL PETTO? TOGLIMELE!-